Era il tempo delle bambole!

Salve a tutti, oggi vi racconto un aneddoto di qualche settimana fa. Mentre stavo rovistando nei cartoni in soffitta per rimettere un poco di ordine nelle cose che, come sappiamo conserviamo in caso che, ho trovato una Barbie di mia figlia, quando ancora giocava con le Barbie. Doveva avere circa una ventina di anni, visto che mia figlia oggi è sposata ed ha lei stessa due figlioletti, quindi Nonna io per ben due volte :) come sono io di solito, ho pensato subito di regalare la Barbie alla bimba di circa sei anni che abita sotto di me. Il giorno che ho bussato alla loro porta con la Barbie in mano, con un sorriso smagliante sul mio volto e immaginando la bambina che quando le davo la Barbie si sarebbe illuminata anche lei come me. Io so che i bambini quando ricevono qualche giocattolo che per loro é nuovo, di solito sono contentissimi, quindi... si apre la porta, davanti a me c'è la mamma e attaccato alle sue gambe  il bimbo di un anno e mezzo, al centro un poco all' interno la bimba che mi guardava mentre porgevo la bambola dicendo che mi farebbe piacere che ci giocasse lei invece di giacere conservata in uno scatolo.
 La Barbie era vestita con un vestito da sera sul verdino con dei luccichii, ai piedi, delle scarpe marrone con tacco alto, nei capelli bellissimi folti e lunchi, aveva un fermaglio a tipo diadema, poi  qualche altro accessorio. La bimba mi guardava senza muovere un ciglio, nn un sorrisino, non un passetto in più, aveva solo aria d'indifferenza, si le era del tutto indifferente. Devo dire che tutti quelli che stavano davanti a me avavano l'aria d' indifferenza totale, mentre la madre con un sorriso forzato mi guardò dicendomi: "mi dispiace, lei non gioca con le Barbie, non ha mai giocato con le bambole, lei si diverte con i giochi elettronici, mai con le BAMBOLE"


Accipicchia! non potevo crederci, eppure sono passati solo venti anni da quando mia figlia giocava con quella bambola, che fine hanno fatto le bambine che giocano ancora con esse, ci sono ancora?

Oppure trá non molto, per sapere cosa sono, di cosa parliamo quando si parla di esse, ci toccherá visitare il cimitero delle bambole o i musei ?

   
Musei? ma che musei, io faccio un salto in internet per leggere le sensazioni degli altri, di quelli che, un tempo amavano giocare con esse, provavano delle sensazioni affettuose, umane, altruiste, e non fredde, metallico e privo di fantasia come una scatola di PC....
 E... cosa dire di questa  Babysitter?

7 Responses to “Era il tempo delle bambole!”

gaetano ha detto...

Ross, non solo tu sei rimasta stupita, anch'io, non ho avuto figlie femmine ma due maschi, il primo ha 27 anni ed e' a Siena da cinque anni nella Folgore, quando ero ragazzo mi piaceva leggere di tutto, e quindi una volta padre comprai dei bei libri di Andersen ed altri scrittori per ragazzi, ma gia' ventitre' anni fa', non ne vollero sapere nessuno dei due anche se tutti e due diplomati ora, pensa che le poesie o narrative a scuola, glie le dovevo leggere io e fargli il riassunto o imparare io le loro poesie che ricordo ancora, ma il PC gia' alle elementari glie l'ho dovuto insegnare.
Ti saluto cara Ross, sperando sempre in bene.
gaetano

Gianna ha detto...

E' molto triste ciò che ci racconti Rosa...

Paola ha detto...

Che belli i tuoi gattoni!
questo post, cara Rosa, mi ha intristito: sempre più sono le bimbe che non giocano più con le bambole.. che cosa vuol dire questo? a me viene da pensare che l'istinto materno stia per sparire...a parte che la Barbie non è la bambola come la intendo io, ( anche se è pur sempre una bambola che stuzzica il nostro desiderio femminile di vestire in un certo modo, o di avere un delizioso corpicino..)è però triste scoprire certe verità.Io ho ancora le mie bambole, e non posso pensare che una futura nipotina, quando le vedrà si mostri indifferente ad esse. Speriamo di no!
Un abbraccio
Un abbraccio

Un tocco di Rosa ha detto...

Ciao gaetano,
Anche a me piaceva molto leggere fiabe da piccola/ragazzina. Andavo a letto con enormi libri di fiabe come ad esempio anche " Hans Christian Andersen" quando i miei figli erano piccoli, spesso ci mettevamo sul divano in salotto e gli narravo a memoria le mie fiabe.
"La fama di Andersen è dovuta principalmente alle sue Favole e Storie, scritte tra il 1835 ed il 1872. Favole, narrate per bambini apparve in un piccolo libretto a buon mercato nel 1835. In questa e nelle collezioni successive, pubblicate ogni Natale, Andersen aveva iniziato ispirandosi alle storie che aveva sentito da bambino ma traendone racconti originali. Il terzo volume, pubblicato nel 1837, conteneva La Sirenetta e I vestiti nuovi dell'Imperatore. Tra le altre favole più note di Andersen troviamo Il brutto anatroccolo, Piccolo Claus e Grande Claus, La Principessa sul pisello, La Regina delle Nevi, L'usignolo e Il soldatino di latta.
Con i suoi lavori, ispirati alla grande tradizione delle Mille e una Notte da una parte ed ai Racconti del Focolare dei Fratelli Grimm dall'altra, divenne definitivamente noto come il padre della favola moderna. "
Buone cose gaetano, ciao.

Un tocco di Rosa ha detto...

Si Gianna, purtroppo, stà diventando la pura realtà...

Un tocco di Rosa ha detto...

Ciao carissima Paola, grazie per il complimento sui miei gattoni :)
Ange a me ha intristito quel giorno in cui io con la Barby nelle mani me ne ritornai a casa
avendo appena affrontato la pura ed amara realtá di oggi.
Infatti, Io con quella Barby, simboleggio e nomino senza tralasciare il ricordo delle Bambole in generale.
La tua futura nipotina si sentirá di sicuro fortunata ad avere una Nonna che le ha conservato un tesoro del genere... Le sue Bambole, pensando a Lei!
Un forte abbraccio.

luigina salmaso ha detto...

ciao..bè.. è abbastanza triste... speriamo che riscopra prima che sia troppo tardi anche il gioco delle bambole...ciao..lugina

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